L'archivio della famiglia Rosselli

Una testimonianza del valore della libertà

Marion Cave Rosselli

Marion Cave Rosselli nacque nel 1896 in una famiglia di cultura quacchera.


Nel 1918, dopo la laurea, ottenne una borsa di studio per studiare a Firenze la lingua italiana, città in cui finì per stabilirsi, anche impegnandosi politicamente nel movimento socialista, vivendone quindi la crisi e vedendo l’affermazione del fascismo e la fine della democrazia.


Nel 1921 conobbe Gaetano Salvemini, con cui strinse una duratura amicizia. Fu Salvemini che, due anni dopo, la fece entrare nel Circolo di Cultura, alla cui vita partecipò attivamente ed ove conobbe Carlo Rosselli, di cui divenne la compagna, sposandolo nel 1926 a Genova.


I due coniugi si trasferirono poi a Milano, dove svolsero un’intensa attività antifascista.

Nel dicembre dello stesso anno Carlo, che aveva organizzato e gestito la fuga in Corsica del vecchio leader socialista riformista Filippo Turati, fu per questo processato a Savona, ove ottenne una lieve condanna, risultata in realtà una sconfitta per il regime, che, per fermare Carlo, dovette ricorrere ad una misura poliziesca, condannandolo senza regolare processo a cinque anni di confino a Lipari.

Marion, che già cominciava ad avere problemi cardiaci, seguì da vicino il processo e poi raggiunse il marito a Lipari, insieme al loro figlio primogenito John, detto Mirtillino, nato nel giugno del 1927.


Nel luglio 1929 Carlo Rosselli, insieme ad Emilio Lussu e Fausto Nitti, riuscì a fuggire in maniera rocambolesca da Lipari; il regime fascista si vendicò allora sui suoi parenti più stretti, sul fratello Nello e sulla stessa Marion, accusandoli di complicità nella fuga. Marion dovette trasferirsi ad Aosta, dove, essendo di nuovo incinta e avendo accanto a sé il piccolo John, riuscì ad evitare il carcere, condannata però ai domiciliari. In breve tempo però, a seguito si una mobilitazione internazionale, fu liberata per ordine dello stesso Mussolini e poté raggiungere Carlo a Parigi; qui nacquero la seconda figlia Amelia (1930) ed il terzo figlio, Andrea (1931).


Negli anni successivi all’uccisione del marito (1937) visse tra Parigi e l’Inghilterra, ove nel frattempo (1938) si erano stabilite la suocera Amelia e la cognata Maria Todesco, moglie di Nello Rosselli, Marion era sempre però afflitta da gravi problemi di salute (nel gennaio del 1940 a Nantes fu colpita da un ictus). Ma nel giugno del 1940, dopo la sconfitta della Francia, dovette fuggire prima in Inghilterra e poi quasi subito dopo (agosto 1940) negli Stati Uniti, sempre con Amelia e Maria Rosselli.


Anche qui continuando la sua attività di propaganda antifascista, Marion seguì ancora con interesse le vicende politiche italiane, frequentando gli esuli antifascisti ivi emigrati.
Dopo la guerra decise di tornare a vivere a Londra (1947) ove morì il 13 ottobre 1949.