L'archivio della famiglia Rosselli

Una testimonianza del valore della libertà

Amelia da giovane

Amelia e Joe

Nello, Amelia e Carlo

Carlo, Nitti e Rossi

Gruppo a Lipari

Salvemini e Mirtillino

John Rosselli e Ferruccio Parri

Carlo, Marion e Mirtillino

Carlo, Marion e Nello

Amelia

L'archivio della Famiglia Rosselli si è venuto formando negli anni per volontà di alcuni membri della famiglia, assai attenti alla conservazione della propria memoria familiare, come dimostrato anche dalla ricchezza del carteggio, superiore probabilmente a 20.000 unità documentarie. È stato a lungo conservato nella villa dell’Apparita, presso il Comune di Bagno a Ripoli (a pochi chilometri da Firenze), ove hanno vissuto Nello Rosselli, la madre Amelia (morta però nel 1954 nella casa fiorentina di via Giusti) e la moglie di Nello, Maria Todesco, morta nel 1998. In particolare le due donne hanno sempre posto la massima attenzione alla cura delle carte, sulle quali hanno anche lasciato delle indicazioni relative alle date o alle circostanze in cui erano state prodotte, oltre a taluni commenti. Tali carte, oltre ad essere state utilizzate per tutte le più note pubblicazioni sui Rosselli (a partire dalla biografia di Carlo Rosselli edita da Aldo Garosci nel 1945), sono state oggetto di edizioni parziali, in particolare da Zeffiro Ciuffoletti (“Nello Rosselli. Uno storico sotto il fascismo. Lettere e scritti vari (1924-1937), Firenze, La Nuova Italia, 1979 e “Epistolario familiare. Carlo, Nello Rosselli e la madre”, Milano, Sugarco, 1979 (edizione ampliata nel 1997); Marina Calloni ha invece pubblicato un manoscritto di Amelia Pincherle Rosselli, conservato in archivio, “Memorie”, Bologna, Il Mulino, 2001.

Nel 2000 l’archivio (che aveva ricevuto la dichiarazione di notevole interesse storico il 23 maggio 1991 da parte della Soprintendenza archivistica per la Toscana), fu ceduto dagli eredi alla Fondazione Rosselli di Torino, che si impegnò ad inventariare analiticamente le carte ed a curarne la conservazione. L'intervento archivistico di schedatura, ordinamento e inventariazione, avviato nel settembre 2002 a cura di Carla Ceresa, Valeria Mosca e Daniela Siccardi, fu sospeso alcuni anni dopo, date le difficoltà economiche della Fondazione, che ne causarono poi il fallimento.

A questo punto, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, al fine di evitare il rischio di un’eventuale dispersione dell’archivio e della biblioteca ha deciso di acquistare tale patrimonio e di destinarlo all'Archivio di Stato di Firenze, ritenendolo la sede naturale in cui conservare archivio e biblioteca, dati gli stretti legami esistenti tra la famiglia Rosselli ed il territorio fiorentino, dove tra l’altro sono conservati molti archivi di famiglie e di persone che ebbero rapporti con i Rosselli. È stato possibile così ricomporre un’unitarietà del fondo di Nello Rosselli, in quanto Maria Todesco aveva a suo tempo donato a quell’Archivio di Stato molte carte relative agli studi storici sul Risorgimento di Nello Rosselli, in particolare su Giuseppe Montanelli (altre carte risorgimentali erano state da lei donate alla Domus Mazziniana di Pisa). Inoltre gran parte dell’archivio di Carlo Rosselli si trova all’ISRT.
La documentazione risorgimentale, relativa ad esponenti delle famiglie Rosselli e Nathan, è stata completamente inventariata ed il relativo inventario è stato pubblicato (Le carte risorgimentali dell’archivio Rosselli, inventario a cura di Carla Ceresa, Valeria Mosca e Daniela Siccardi, Milano 2006).

Presso l’Istituto storico della Resistenza in Toscana (ora Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea) si trovano invece le carte prodotte da Carlo Rosselli dopo il 1929, anno in cui, fuggendo dal confino di Lipari, si trasferì in Francia, senza poter più rientrare in Italia. Tali carte furono donate in più riprese all’Istituto dal figlio di Carlo, John Rosselli. Della documentazione ceduta inizialmente fu redatto un inventario analitico (Archivi di “Giustizia e libertà” (1915 – 1945), inventario a cura di Costanzo Casucci, Roma 1969), comprensivo anche di altri fondi legati a “Giustizia e libertà” raccolti da Ernesto Rossi.
Altri documenti pervennero con donazioni successive alla pubblicazione dell’inventario di Casucci, soprattutto ad opera sempre di John Rosselli, che tra l’altro consegnò il carteggio di Carlo con la moglie Marion Cave ed un’ampia raccolta di fotografie familiari. Altre carte furono donate da Maria Todesco e da sua figlia Paola Rosselli Forti.
Nel novembre 2013 a cura di Marta Bonsanti è stato poi portato a conclusione un lavoro di integrazioni descrittive relative alle carte pervenute successivamente alla pubblicazione dell’inventario di Casucci, inserite in una sezione separata, senza intaccare la sistemazione preesistente.

Sempre nel 2013 l’ISRT ha acquisito l’archivio personale di John Rosselli, donato da Elisa Benaim Sarfatti, che è stato ordinato e inventariato da Marta Bonsanti.

Nel 2018, grazie ad un finanziamento del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, le carte di Carlo Rosselli conservate presso ISRT sono state quasi integralmente digitalizzate; le relative immagini, ad alta risoluzione, sono disponibili su questo portale.