Sguardi politici

Manifesti, volantini e opuscoli nella propaganda politica

Campolmi Carlo

Firenze 26 marzo 1907 - Firenze 5 maggio 1975

Intestazioni:
  • Campolmi, Carlo, antifascista, partigiano, ferroviere, (Firenze 1907 - Firenze 1975), SIUSA
Descrizione:
Nato a Firenze nel 1907, svolge la professione di impiegato tecnico presso le Ferrovie dello Stato. A 16 anni si iscrive alla Federazione giovanile repubblicana e poi al Partito repubblicano, della cui Federazione provinciale è più volte membro, fino allo scioglimento dei partiti da parte del fascismo. Da allora è attivo nell'organizzazione clandestina "Non mollare". Tra le varie iniziative, partecipa a quella che Ernesto Rossi definirà l'«ultima clamorosa manifestazione dell'"Italia Libera"», realizzata per celebrare l'anniversario dell'assassinio di Giacomo Matteotti: dipinto un ritratto del deputato su un ampio lenzuolo, con la collaborazione di altri antifascisti riesce ad esporlo sul ponte S. Trinita, rendendo necessario l'intervento di polizia e pompieri per la difficile rimozione dello striscione.
Nel 1930, dopo la scoperta di alcuni dirigenti del movimento, Campolmi è interrogato dalla polizia ma riesce a superare i sospetti che gravano su di lui. Continua così la lotta clandestina fino alla costituzione del Partito d'azione (PDA), nella cui Sezione fiorentina ricopre l'incarico di membro del Comitato esecutivo. Durante la Resistenza è membro del Comitato militare del partito e dirige l'ufficio del Servizio informazioni, in collegamento con i comandi alleati. Per i suoi contatti è invitato a partecipare all'attività dell'emittente clandestina Radio Co.Ra.; il 7 giugno 1944, durante una riunione nell'appartamento di piazza D'Azeglio da cui avvengono le trasmissioni, è arrestato e condotto con gli altri membri del Servizio radio a "Villa Triste", dove viene torturato (durante e in seguito alla retata, trovano la morte lo studente Luigi Morandi, il capitano Italo Piccagli, l'avvocato Enrico Bocci). Campolmi, internato in attesa di sentenza nel campo di concentramento di Fossoli, riesce a fuggire durante il tragitto verso la Germania mentre è in transito da Verona. Trascorsi alcuni mesi a Cotignola, in Romagna, dove trova rifugio presso una famiglia di contadini (i Cornacchia) e stringe rapporto con Ernesto de Martino ivi sfollato, passa le linee nemiche il 18 novembre 1944 e giunge a Firenze dove riprende la sua attività politica. Dopo la Liberazione Campolmi è membro dell'esecutivo del PDA e rappresentante del partito nel CTLN. Impegnato nella custodia e nello studio della memoria della Resistenza, è tra i soci promotori dell'Istituto storico della Resistenza in Toscana (ISRT), del cui atto costitutivo è firmatario nel 1953 insieme a molti ex membri del CTLN. Inoltre conserva con cura il patrimonio archivistico del Comitato, che insieme alle carte prodotte dal Comando toscano del Corpo volontari della libertà (CVL) e dai CLN comunali della provincia di Firenze andrà a costituire il primo nucleo dell'archivio dell'ISRT.
Muore nel 1975.

Complessi archivistici:

Bibliografia:
  • Cosseddu Francesca, L'archivio di Carlo Campolmi. Inventario (1939-1964), . Tesi di laurea in scienze archivistiche e biblioteconomiche, Scuola di Studi Umanistici e della Formazione, Università degli Studi di Firenze, a.a. 2015-1016

Redazione e revisione:
Bonsanti Marta, 2020/06/16, compilazione