Sguardi politici

Manifesti, volantini e opuscoli nella propaganda politica

Calamandrei Piero

Firenze 21 aprile 1889 - Firenze 27 settembre 1956

Intestazioni:
  • Calamandrei, Piero, giurista, insegnante, pubblicista, antifascista, politico, (Firenze 1889 - Firenze 1956), SIUSA
Descrizione:
Piero Calamandrei nacque a Firenze il 21 aprile 1889 da una famiglia di giuristi; il padre Rodolfo era professore di diritto commerciale e fu deputato repubblicano dal 1906 al 1908. Anche Piero Calamandrei intraprese gli studi giuridici e si laureò a Pisa nel 1912. Nel 1915 fu nominato docente di procedura civile all'Università di Messina, nel 1918 fu trasferito a Modena, nel 1920 a Siena e nel 1924 a Firenze, dove insegnò fino al 1956. Di formazione repubblicana, fu interventista democratico durante la Prima guerra mondiale e si arruolò volontario. Nel 1919 collaborò a «l'Unità» di Gaetano Salvemini e nel 1922 fu tra i fondatori del Circolo di Cultura di Borgo SS. Apostoli, che il 31 dicembre 1924 fu devastato dai fascisti e chiuso per ordine del prefetto. Nel 1924, in seguito al delitto Matteotti, insieme a Gaetano Salvemini, Nello e Carlo Rosselli, Ernesto Rossi, Nello Traquandi ed altri, costituì il gruppo "Nazario Sauro" del movimento "Italia Libera", che divenne clandestino il 3 gennaio 1925. Partecipò alla pubblicazione di «Non mollare». Nel 1924 aderì all'Unione nazionale antifascista promossa da Giovanni Amendola facendo parte del Consiglio direttivo. Nel 1925 sottoscrisse il manifesto degli intellettuali antifascisti di Benedetto Croce. Nel 1941 aderì a Giustizia e libertà e nel 1942 fu tra i fondatori del Partito d'azione.
Piero Calamandrei è stato uno dei più insigni esponenti della moderna scuola di diritto processuale civile, oltre che rinomato avvocato. Tra le sue opere che uniscono il rigore dogmatico ad una viva sensibilità per i problemi della pratica giudiziaria si ricordano: "La chiamata di garanzia" (1913), "La Cassazione civile" (1920), "Studi sul processo civile" (1930-1957), "Istituzioni di diritto processuale civile" (1941-1944). Direttore della «Rivista di diritto processuale» e di «Foro toscano», socio dell'Accademia dei Lincei, membro della Commissione per la riforma dei codici (1937), fu uno dei principali ispiratori della riforma del Codice di procedura civile del 1940. Di fronte al consolidarsi del regime il suo atteggiamento fu di aperto dissenso e quando gli fu chiesto di sottoscrivere la lettera di sottomissione al duce preferì dimettersi dall'incarico universitario, che riprese nel 1943 con la nomina a rettore dell'Università di Firenze, carica che ricoprì fino al 1947. Nel 1945 fondò la rivista politico letteraria «Il Ponte» che raccolse intorno a sé gli antifascisti fiorentini provenienti dalle file azioniste e non solo. Eletto alla Costituente in rappresentanza del Partito d'azione fu uno dei più autorevoli membri della Commissione dei 75, incaricata di redigere il progetto costituzionale. Fu deputato dal 1948 al 1953 e svolse la sua azione politica anche fuori dal Parlamento, battendosi per l'attuazione della Costituzione, per la distensione e per l'unità europea, come testimoniano i suoi "Scritti e discorsi politici", pubblicati postumi nel 1966 a cura di Norberto Bobbio. Professionalmente fu un grande avvocato, sempre impegnato nella difesa delle libertà civili e politiche è rimasta famosa la sua arringa tenuta all'Assise di Lucca il 20 gennaio 1951 al processo contro la banda Carità; difese tra gli altri Gaetano Salvemini, Danilo Dolci e i giornalisti Renzi e Aristarco. Oltre che politico e giurista, Piero Calamandrei fu anche un finissimo uomo di lettere, i pregi singolari del suo stile emergono in particolare in "Inventario della casa di campagna" e nelle sue "Epigrafi". Morì a Firenze il 27 settembre 1956.

Complessi archivistici:

Bibliografia:
  • Mauro Cappelletti, In memoria di Piero Calamandrei, Padova: CEDAM, 1957.
  • Calamandrei, «Il Ponte», 1958, Numero speciale.
  • Piero Calamandrei, Opere giuridiche, Napoli: Morano, 1966, pp. V-XXI, ; vol. 2. M. Cappelletti, "Presentazione"
  • Piero Calamandrei, Scritti e discorsi politici, Norberto Bobbio, Firenze: La Nuova Italia, 1966, pp. I-LX, ; vol. 1. N. Bobbio, "Introduzione"
  • Piero Calamandrei, Scritti e inediti celliniani, Firenze: La Nuova Italia, 1971.
  • Piero Calamandrei, Uomini e città della Resistenza. Scritti, discorsi ed epigrafi, Bari: Laterza, 1977.
  • Piero Calamandrei, Opere giuridiche, Napoli: Morano, 1979, pp. V-XIII, ; vol. 8. G. Pugliese, "Presentazione"
  • Piero Calamandrei, Diario 1939-1945, Giorgio Agosti, Firenze: La Nuova Italia, 1982.
  • Alessandro Galante Garrone, Calamandrei, Milano: Garzanti, 1987.
  • Piero Calamandrei. Ventidue saggi su un grande maestro, Paolo Barile, Milano: Giuffré, 1990.
  • Enzo Collotti, Calamandrei, Piero, in Dizionario della resistenza, Torino: Einaudi, 2000, ; II, pp. 503-504.
  • Piero Calamandrei rettore dell'Università di Firenze. La democrazia, la cultura, il diritto, Stefano Merlini, Bari: Laterza, 2005.
  • Archivio Piero Calamandrei, Michela Nicastro, Firenze: Polistampa, 2012. revisione di M. Bonsanti, note introduttive di E. Capannelli e di S. Neri Serneri e di M. Nicastro
  • Camera dei deputati. Piero Calamandrei, https://storia.camera.it/deputato/piero-calamandrei-18890421#nav (contributo consultato in rete 17/06/2020).
  • Stefano Rodotà, Calamandrei, Piero in Dizionario biografico degli italiani, http://www.treccani.it/enciclopedia/piero-calamandrei_%28Dizionario-Biografico%29/ (contributo consultato in rete 17/06/2020).

Redazione e revisione:
Mascagni Francesco, 2020/06/17, compilazione