Lorenzo Bartolini (Savignano di Prato 1777 - Firenze 1850) è uno dei più importanti scultori italiani dell’Ottocento, forse il più grande per la sua innovativa ricerca artistica che riuscì a coniugare, contro l’accademismo del suo tempo, il Bello e il Naturale nel delicato passaggio dal neoclassicismo al Romanticismo con sperimentali aperture in senso veristico e realistico.
Dopo una prima formazione all’Accademia di Belle Arti di Firenze, lavorò a Parigi nello Studio di David a fianco di Ingres e, tornato in patria, dovette la sua fortuna iniziale alla benevolenza di Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone, che nel 1807 lo nominò professore di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara. Qui diresse la Banca Elisiana, vera e propria manifattura di Stato dedita alla prodizione di ritratti, busti e sculture dei Napoleonidi. Gli anni successivi alla caduta di Napoleone non furono facili per Bartolini che a Firenze fu più apprezzato da committenti stranieri che italiani. Qui realizzò numerosi ritratti della nobilità europea cui seguirono importanti commissioni locali, in particolare il monumento a Leon Battista Alberti, collocato all’interno della Basilica di Santa Croce a Firenze e quello per il principe russo Nicola Demidov. Dopo una lunga attesa e superando non poche opposizioni, finalmente nel 1839 ottenne la cattedra di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze dove cercò di trasmettere ai giovani allievi un nuovo stile legato più alla realtà naturale che non all’idealità accademica.
Dopo la sua morte, avvenuta nel 1850, l’insieme dei gessi presenti nel suo studio furono acquistati dallo Stato Italiano ed in seguito esposti in un suggestivo allestimento nella Gipsoteca che porta il suo nome all’interno della Galleria dell’Accademia.
Catalogo delle opere di Lorenzo Bartolini.
La documentazione oggetto del riordino è parte di quella rimasta in possesso di un ramo della famiglia Pianetti, erede della figlia maggiore dello scultore, Paolina Napoleona Luchi Bartolini.
Le carte Bartolini furono acquisite dalla Galleria dell’Accademia, quando era direttrice Franca Falletti, in due fasi successive nel 2011 e nel 2013, grazie al supporto economico dell’Associazione “Friends of Florence” e dell’“Associazione degli Amici del Museo degli strumenti musicali”, andando così a formare un vero e proprio archivio personale dello scultore.
L’archivio è costituito da corrispondenza personale e di lavoro, minute autografe e appunti, documentazione legale, contabilità privata e relativa all’attività dello studio di scultura, documentazione inerente alle committenze delle opere, taccuini e disegni.
L’arco cronologico della documentazione va dal primo decennio dell’Ottocento sino alla morte dello scultore: poco rappresentato è il primo periodo carrarese e poi fiorentino dell’inizio dell’Ottocento mentre più documentato è il periodo dal 1830 al 1850.
Si precisa che le mancanze di documentazione sono probabilmente imputabili sia alle vicende professionali dello scultore che alla dispersione delle carte verificatasi dopo la sua morte. Le carte posteriori al 1850 fino al 1935 si riferiscono alle vicende dell’eredità di Lorenzo Bartolini e alla tutela delle figlie, minori all’epoca della sua morte, mentre un piccolo nucleo di carte riguarda documenti della famiglia di Virginia Buoni Bartolini, moglie dello scultore.